Il nostro obiettivo è quello di creare sempre nuove opportunità per i ragazzi disabili, per questo abbiamo sempre bisogno di nuovi materiali e attrezzature per poter svolgere al meglio le nostre attività.
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IO SO FARE ….
Il Progetto si svolge nell’appartamento di Montecatini chiamato “ CasAmica” e si pone l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi autonomie domestiche che generalmente in famiglia non riescono a svolgere autonomamente . Si sviluppa gradualmente mediante attività giornaliere che sviluppano le capacità utili a vivere la casa. Grazie al supporto di operatori specializzati i ragazzi hanno imparato a svolgere con capacità e competenza attività di cucina, pulizia e riordino della casa, fare la spesa….. poi i ragazzi curano l’orto, le ragazze si dedicano al cucito realizzando bellissimi manufatti. Questo percorso verso l’acquisizione di un’ autonomia domestica e relazionale è di fatto propedeutica a costruire un “ dopo di noi” graduale e partecipato.
Contadini improbabili
I giovani disabili hanno bisogno di occupare il loro tempo in attività diversificate, per poter scegliere le più adatte alla propria personalità e alle proprie capacità. Per questo abbiamo pensato che molti di questi ragazzi, in un piccolo appezzamento di terreno, possano trovare, nelle attività all’aperto interesse e soddisfazione nel coltivare un orto per poi gustare i prodotti da loro coltivati. Il Comune di Uzzano ha dato in comodato alla Fondazione un appezzamento di terreno per permettere di organizzare una attività di coltivazione ortaggi , frutti e altri prodotti che la terra può offrire .
Svolgere attività di orticoltura è considerato un programma riabilitativo vero e proprio, esorta il senso di responsabilità e la socializzazione cosi che il gruppo di lavoro si pone come uno ”spazio sociale protetto”, utilizzando il ciclo delle stagioni, associato al ciclo biologico della pianta, come elemento di riconversione e stabilizzazione dell’habitus psichico dell’individuo
Attualmente i giardini terapeutici sono una delle sfide più interessanti, anche là dove la terapia è intesa come “benessere” ovvero una ricerca del star bene in ogni occasione. Il giardino terapeutico va concepito come un sistema condiviso da più soggetti con bisogni e caratteristiche diverse, seppure integrabili a seconda delle capacità, che identifica spazi e situazioni che saranno percepite dai fruitori come proprie.
Il mio primo laboratorio per l’autonomia
Poiché l’autonomia si impara fin da piccoli stiamo iniziando ad organizzare laboratori di autonomia all’interno degli appartamenti per gruppi di ragazzi con vari tipi e livelli di disabilità e/o autismo creando piccoli gruppi dove i ragazzini interagiscano tra loro in luoghi caldi e familiari in un contesto che ricorda la casa per vivere esperienze di stimolo e crescita, e non l’ambulatorio dove si fa riabilitazione.
Le proposte progettuali intendono essere propedeutiche alla realizzazione di un percorso innovativo e sperimentale iniziando con attività giornaliere il pomeriggio per organizzare attività di svago, giochi in comune, uscite sul territorio, per poi arrivare alla preparazione della merenda, sperimentando semplici ricette e cercando via via di affinare le abilità. Le attività saranno svolte con il supporto di una neuropsicomotricista e un educatore e volontari finanziamenti serviranno prevalentemente a sostenere l’impegno economico delle competenze da erogare agli operatori.
Laboratorio artistico e di cucito
E’ un progetto finalizzato allo sviluppo di fantasia e creatività dei ragazzi disabili, unito al piacere di ritrovarsi con mamme e volontari per realizzare piccoli manufatti provando la soddisfazione di una creazione esclusiva . Sono un gruppetto di ragazze con alcune mamme della Fondazione che si ritrova periodicamente per ideare e realizzare alcuni lavori dove il contributo delle ragazze/i si può esprimere facilmente.
I lavori vanno dal semplice ricamo , alla creazione di semplici bomboniere, pupazzi profumatori, articoli decorativi natalizi, centrotavola a tema. Il contributo delle ragazze è rilevante nella scelta dei colori da accostare, nelle forme e nei materiali da utilizzare e incollare, la loro fantasia è vivace .Nel tempo il laboratorio si è dotato di macchine da cucire, attrezzature per il ricamo, per il bricolage… tessuti, e paillettes feltro, pannolenci..ecc Sono previsti , a seconda dei partecipanti anche laboratori di pittura, creta, bricolage, ecc. Ogni anno viene scelto un articolo da produrre per offrire come regali di Natale o Pasqua e questo presuppone vari incontri per pensare trovare idee nuove di effetto e semplici.
Musichando
La musica come mezzo di socializzazione
Ascoltare la musica, fare musica suonando strumenti unisce e aiuta a formare un gruppo di ragazzi che iniziano a conoscersi e fare amicizia. L’obiettivo sarà quello di creare momenti di condivisione per formare un gruppo, stimolando una passione e sviluppando capacità per poi passare a condividere esperienze più importanti. Gli strumenti a percussione consentono anche ai ragazzi sordi di partecipare percependo i suoni ed imparando il ritmo. L’obiettivo che ci poniamo è quello di fornire ad ogni ragazzo uno strumento musicale adatto in modo che possa partecipare attivamente alla costruzione di una “ musica di gruppo”
Il progetto “Musichando” nasce da un’idea dell’associazione TUTTINSIEME, poi ripresa e gestita dalla Fondazione Mai Soli in collaborazione con e l’Associazione culturale musicale Hangar, di cui è responsabile il maestro Gennaro Scarpato. Presso il centro sociale Auser di Pieve a Nievole ogni mercoledì pomeriggio si svolge un laboratorio per rendere partecipi i ragazzi disabili di quella grande esperienza che è la musica.
Le attività infatti mirano al diretto coinvolgimento dei ragazzi con disabilità, attraverso la produzione sonora con la voce, il corpo e semplici strumenti musicali. Nelle sedute tutti suonano, anche coloro che non hanno mai preso in mano uno strumento e il lavoro musicale su se stessi, svolto con gli altri, consente di “sentire” il senso delle proprie emozioni e di capire come esprimerle, favorisce la creatività, offrendo nuovi e molteplici stimoli.
Obiettivi: Familiarizzazione con elementi musicali (melodia, ritmo, tempo, improvvisazione, polifonia e poliritmia), coreutici (movimenti grandi e piccoli, coordinazione, spazialità, aggregazione e individualità, body percussion), sociali (giochi a coppie e collettivi, improvvisazione personale).
Alla fine della lezione musicale di due ore, tutti insieme condividono un momento comune di convivialità: si mangia pizza che unisce tutti attorno al tavolo …
Progetto basket overlimits
FONDAZIONE MAI SOLI/Shoemakers// BASKET Overlimits Herons
Con la stagione 2019-2020, grazie alla collaborazione-partnership tra Fondazione Mai Soli e l’Associazione sportiva Shoemaker ha avviato un percorso ambizioso: creare la prima squadra di pallacanestro composta da atleti con disabilità intellettive, con Disturbo dello Spettro Autistico e con Sindrome di Down. Questo progetto è stato avviato e gestito per molti anni dalla Fondazione Mai Soli, con il parternariato di Marco Calami, in una palestra a Montecatini.
La proposta di unirsi alla società sportiva Shoemakers di Monsummano consente al progetto Overlimits Herons di rinnovarsi e crescere in termini di organizzativi, in un palestra comunale a Cintolese, ogni lunedì pomeriggi, e con un team di allenatori qualificati che potranno realizzare una maggiore integrazione dei ragazzi con disabilità con gli altri altleti delle squadre di basket.
Per tale attività l’ASD Shoemakers si affilierà anche a Special Olympics Italia, ente riconosciuto dal Comitato Italiano Paralimpico e dal Coni. Il fine, oltre ad offrire sempre maggiori possibilità di praticare lo sport ai giovani con disabilità, è creare una mentalità fondata sull’ inclusione e sul rispetto, sul riconoscimento e l’accettazione della diversità, dove ogni singola persona viene accolta e compresa, indipendentemente dalle sue capacità o disabilità.
L’obiettivo di questo Progetto è quello di creare uno spazio apposito nel quale ragazzi e ragazze con varie disabilità, e di diverse età, possano muoversi e giocare, confrontarsi e relazionarsi tra loro. Il tutto verrà supervisionato e indirizzato da un Team che impronterà, attraverso le esigenze degli utenti, l’allenamento di pallacanestro e gioco, ma non solo. Si verrà a creare un percorso educativo differente da quelli già presenti sul territorio, concentrando il focus sulle strategie educative già sperimentate , ma soprattutto adeguate alle singole capacità.
Il Progetto prevede due gruppi di atleti:
- Piccoli. Bambini e bambine di un’età compresa tra i 6 e i 12 anni. Gli allenamenti saranno incentrati su alcune regole basilari quali: giocare in gruppo, condivisione degli spazi e dei materiali, ascolto degli allenatori/insegnanti presenti, riprodurre quelli che sono gli schemi motori di base, autonomie;
- Grandi. Adolescenti ed adulti, dai 13 anni in poi. Per questo gruppo l’allenamento sarà leggermente più libero, in modo tale da fornire la possibilità a gli atleti di prendere iniziative (legate all’attività), quindi sviluppare autonomie sociali legate però all’ambiente circostante.
Progetti H.E.R.O.
Alcune delle nostre azioni (Amici “Start Up”, Piscina insieme, Comì Comè Street Food, il Pianeta delle scoperte ….motorie e affettive) attualmente in cantiere si collocano all’interno del progetto H.E.R.O.